Presa di Possesso Titolo Cardinalizio Card. Pedro Barreto

Domenica 10 marzo 2019 è stata una giornata di grande festa per la nostra Parrocchia: il Cardinale Sua Emin.za Rev.ma Pedro Ricardo Barreto Jimeno ha preso solennemente possesso del Titolo Cardinalizio conferitogli da Papa Francesco nell’ultimo Concistoro del 28 giugno 2018.

Atteso e ricevuto con gioia sulla porta della Basilica dall’ambasciatrice peruviana presso la Santa Sede, Signora María Elvira Velásquez Rivas-Plata, dal Parroco P. Nicola Scarlatino, dal vice parroco P. Quarto Paladini, dai confratelli del Convento e da molti fedeli, alle 10,30 è iniziata la cerimonia di accoglienza secondo il rito previsto.

Il Cardinale, dopo aver baciato il Crocifisso portato dall’accolito Andrea Bruno, si è diretto all’altare del SS. Sacramento dove si è soffermato in preghiera e adorazione, per procedere poi verso la sede, sull’altare maggiore.

Il cerimoniere vaticano, mons. Marco Agostini ha dato lettura della bolla di nomina redatta in latino; mentre la versione in italiano è stata letta da P. Quarto.

Terminata la prima parte del rito, il Cardinale si è recato in sacrestia, allestita per l’occasione in sala S. Francesco, dove lo aspettavano diversi sacerdoti concelebranti di varia nazionalità, i diaconi e i ministranti, con ognuno dei quali si è trattenuto cordialmente prima di vestirsi per la celebrazione Eucaristica.

La solenne processione d’ingresso, salutata dal canto “Aurea luce: Inno per i Santi Pietro e Paolo Apostoli” della corale diretta dal maestro Filippo Manci (che ha eseguito in modo solenne anche il successivo Kyrie), ha attraversato la Basilica piena di fedeli parrocchiani e non, tra i quali un folto numero di Peruviani residenti in Roma.

Nei momenti salienti della Celebrazione si sono alternate nelle letture voci italiane e spagnole: la prima lettura è stata letta da Carlo Speranza in italiano, il Salmo è stato cantato in italiano da Suor Margiory peruviana, la seconda lettura dalla signora Betty Ruiz in spagnolo. Preceduto dall’acclamazione intonata dal coro parrocchiale, il Vangelo è stato proclamato in italiano dal Diacono Nestor Rivera.

Al termine del Vangelo il Cardinale ha tenuto l’omelia in spagnolo con traduzione simultanea in italiano da parte del segretario dello stesso Cardinale, P. Augusto Zampini SJ.

Dopo la professione di fede e le preghiere dei fedeli, lette dalla catechista Stefania, sono stati portati all’altare i doni del pane e del vino da due famiglie della Scuola S. Francesco, mentre il coro peruviano intonava il canto di offertorio “Te ofrezco el Blanco Pan”.

La liturgia eucaristica è proseguita, come da prassi, con i riti della Consacrazione e della Comunione; il coro parrocchiale, diretto da Nicola D’Addosio e coadiuvato dai musicisti peruviani, ha eseguito il canto “Pane di vita nuova” che ha accompagnato i fedeli a ricevere l’Ostia Consacrata.

Terminata la celebrazione con la benedizione solenne e con il canto finale “Madre de America Latina”, eseguito festosamente dal coro peruviano, il Cardinale si è recato di nuovo in sala S. Francesco. Qui i concelebranti, l’Ambasciatrice peruviana presso la Santa Sede, i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale e alcuni presenti hanno firmato un documento pontificio relativo alla presa di possesso del Titolo Cardinalizio. Il Cardinale si è anche intrattenuto con alcune persone per un breve saluto.

In un clima di festa e di gioiosa partecipazione il Cardinale si è recato nel giardino della Scuola S. Francesco dove era stato allestito un rinfresco aperto a tutti i partecipanti.

È seguito poi un pranzo nel refettorio della scuola a cui erano state invitate circa 80 persone: l’Ambasciatrice peruviana, tutti i religiosi che avevano preso parte alla celebrazione, il consiglio pastorale e una serie di parrocchiani.

Durante il pranzo alcuni presenti hanno voluto esternare la loro devozione al nuovo cardinale rivolgendogli indirizzi di saluto. Padre Quarto si è fatto portavoce della comunità dei frati; Carlo Speranza, a nome del Consiglio Pastorale e riferendosi all’impegno del Cardinale per la vita e per l’ambiente, ha esortato i parrocchiani presenti a seguire il suo esempio di amore per la natura citando la storica frase di S. Giovanni Paolo II indirizzata ai parroci romani “volemose bene e damose da fa’”.

A questo punto il piccolo Francesco, presente con i genitori, ha donato al Cardinale, a nome della comunità, una stola nella quale sono raffigurati gli apostoli Pietro e Paolo.

Infine una maestra della scuola S. Francesco, la signora Margherita D’Offizi ha salutato il Cardinale a nome delle Suore, delle famiglie e degli alunni.

Poco prima che il pranzo terminasse, P. Parroco ha chiesto a Corrado Bartolozzi, parrocchiano da vecchia data e ora cronista, di porgere il saluto della comunità parrocchiale al Cardinale. Ne riportiamo il testo al termine di questa breve cronaca.

A ricordo di questa sua prima e storica visita ufficiale, il Cardinale ha lasciato alla Basilica e alla comunità religiosa e laica della Parrocchia tre doni speciali:

  • un reliquario di due frati francescani, f. Miguel Tomaszek e f. Zbigniew Strzalkowski, missionari in Perù sulle Ande e uccisi nel 1991 dai ribelli maoisti
  • una stampa raffigurante i due martiri
  • una preziosa riproduzione artistica da tavolo, in cornice d’argento finemente cesellato, dell’immagine Senor de Milagros, molto venerata in Perù .

Saluto a S. Em.za Rev.ma Pedro Ricardo Barreto Jimeno da parte della comunità parrocchiale letto da Corrado Bartolozzi

Eminenza Reverendissima,

sono lieto di esprimerLe, a nome di tutta la comunità parrocchiale, la nostra gratitudine per averci fatto dono della Sua presenza fra noi in questa prima domenica di Quaresima e per aver condiviso con noi questo momento conviviale.

Abbiamo accolto con gioia la notizia della Sua nomina a Cardinale Titolare della Basilica e abbiamo atteso con impazienza questo giorno in cui ha preso possesso ufficialmente del Titolo Cardinalizio.

In realtà abbiamo avuto già modo di conoscerla lo scorso primo luglio, quando subito dopo il Concistoro, in cui Le è stato affidato il Titolo Cardinalizio, venne a celebrare la S. Messa; ma quella è stata solo una visita informale. Oggi invece per la nostra Basilica è una festa solenne e ufficiale.

La nostra Basilica ha sempre avuto titolari giunti da paesi stranieri e lontani, e noi siamo sempre stati orgogliosi e fieri di accogliere rappresentanti di fratelli in Cristo con tradizioni culturali diverse dalle nostre. Siamo una comunità aperta all’accoglienza, alla solidarietà e all’aiuto reciproco, ma anche alla convivialità e alla festa.

È significativo che la Sua nomina sia avvenuta nell’anno in cui la Parrocchia festeggia il sessantesimo anniversario. La Sua venuta è quindi una festa nella festa!

Nella sua nomina a titolare della basilica vediamo anche l’attuazione di un disegno divino: non è certo un caso che la gestione della scuola parrocchiale sia stata affidata, nello stesso periodo, alle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione, peruviane come Lei. Inoltre, nel territorio e vicinissimo alla parrocchia, c’è l’Istituto Massimo, retto dai Padri Gesuiti suoi confratelli. Dove altro può sentirsi a casa a Roma se non qui da noi?

Eminenza Reverendissima, conosciamo il suo impegno per la cura della vita, dell’ambiente e della terra, nostra casa comune come la chiama papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”. In questo impegno per la cura della natura ci trova perfettamente concordi: riconosciamo che il rispetto dell’ambiente è parte integrante della fede cristiana e, incoraggiati dal Suo esempio, Le assicuriamo la nostra costante collaborazione per accogliere la sfida in termini di fede, alla cui luce troviamo “motivazioni alte per prendersi cura della natura e dei fratelli e sorelle più fragili” (LS 64).

Speriamo e ci auguriamo di averLa spesso tra noi: nonostante i suoi numerosi e importanti impegni, auspichiamo che possa venire a trovarci ogni volta che si troverà a Roma.

Nel rinnovarLe ancora una volta le espressioni della nostra gratitudine e della nostra filiale devozione, Le auguro, a nome di tutti i presenti, un buon proseguimento nel cammino quaresimale, augurio che estendiamo a tutto il popolo peruviano che Lei porta nel cuore; così come ci auguriamo che da oggi in poi Lei porti nel cuore allo stesso modo la Basilica dei Santi Pietro e Paolo e i suoi parrocchiani.

Grazie davvero per la Sua presenza, Eminenza.